Saranno i primi protagonisti della nuova serie 2024. di incontri tra cuochi, giovedì 6 maggio: L’Olivo, il Ristorante di San Giovanni Terme Rapolano, e il Ristorante Romano di Viareggio. Vuoi conoscerli un po’ meglio?

 

L’OLIVO, SAN GIOVANNI TERME RAPOLANO

A guidare la cucina de l’Olivo c’è Claudio Porro nato a Poggibonsi (SI) il 24 ottobre del 1991. Dopo il diploma conseguito presso l'istituto alberghiero di Chianciano terme, inizia la sua gavetta nella cucina nel piccolo ristorante "il gallo nero" di siena a due passi da piazza del campo. Dopo due anni immerso nella cucina tradizionale della suddetta osteria decide di voler alzare l'asticella e manda il curriculum ad Nello Cassese (attualmente stella michelin presso l'hotel Belmond di Rio de Janeiro) per lavorare al ristorante Contrada di Castel monastero che si trova a Castelnuovo berardenga. Dopo altri due anni di esperienza lí inizia ad allontanarsi un po' dalla provincia di Siena e si trasferisce a Firenze dove vi resta per altri due anni lavorando insieme al maestro Marco Stabile proprietario del ristorante stellato "Ora d'aria" situato in pieno centro storico. Arricchito dalla tradizione e dall'eccellenza Toscana, parte con la fame di apprendere nuove tecniche e nuovi sapori e atterra a Londra dove resta per 5 anni, lavorando principalmente nella compagnia di ristoranti di Jason Atherton la "social Company" che attualmente conta 16 ristoranti stellati in tutto il mondo.

Intanto si sposa con la compagna di viaggi e di lavoro Samuela (cameriera che aveva conosciuto a castel Monastero) ,con l'arrivo del secondo figlio decidono di ritornare alle origini in Toscana arricchito dalle esperienze nelle cucine londinesi continua il suo percorso di ricerca delle materie prime e di tecniche tradizionali o meno a Rapolano Terme dove dal 2021 è l'executive chef del ristorante "L'Olivo" situato nella magnifica realtà termale di Terme San Giovanni.

 

ROMANO, VIAREGGIO

È il 15 aprile del 1966 quando Romano e Franca, aprono i battenti del locale, allora composto da una sola sala e da una veranda.  Nel 1969 prendono parte, quasi per gioco, a un concorso gastronomico promosso dal giornale «Il Tirreno»: il Piatto d’Oro. Con sorpresa di tutti si classificano al primo posto con grande successo. Nel 1972 partecipano e vincono l’Oscar della Cucina Marinara, con il piatto ‘Burlamacco’: ovvero una ‘semplice’ grigliata di crostacei e molluschi presentata su un piccolo braciere che veniva posto direttamente in tavola. Questo importante premio li fa presto conoscere e apprezzare dalla critica gastronomica del tempo, rappresentata principalmente da Luigi Carnacina e Luigi Veronelli. Grazie a loro aRrivano le prime importanti recensioni sulla stampa nazionale e i punteggi di rilievo sulle guide.

Lunghissima la lista di riconoscimenti conseguiti. Nel 1980, Romano entra a far parte dell’associazione Linea Italia in cucina, alla quale già aderivano i migliori ristoratori dell’epoca. Nel 1982 il Ristorante “Romano” (era stato semplificato il nome togliendo il “da”) affronta la sua prima ristrutturazione per adeguarsi alle nuove e accresciute necessità. Nel 1983 la Guida dell’Espresso farà recensire Romano da Gault&Millau, i mitici critici francesi inventori della nouvelle cuisine. Nel 1985, a meno di vent’anni dall’apertura, arriva il primo grande riconoscimento: la stella assegnata dalla Guida Michelin. Nel 1995 Romano entra a far parte dell’associazione Le Soste che riunisce i migliori chef della cucina italiana d'autore. Nel 1997 Wine  Spectator inserisce la cantina del ristorante fra le migliori del mondo. Nel 2001 prende vita la seconda, impegnativa e più importante ristrutturazione del Ristorante “Romano”, che riaprirà il 25 Giugno con tutta la famiglia riunita al lavoro. Nel 2006 il figlio, Roberto Franceschini, ha ricevuto dalla Guida dell’Espresso, il “ Premio come “Miglior Sommelier dell’Anno distintosi per competenza e professionalità”. Nel 2007, l’Ordre des Coteaux de Champagne lo ha nominato  "Chevalier"  in quanto “riconosciuto degno di far parte dei ranghi della confraternita nata a metà del 1600 per valorizzare tutti gli Champagne e le differenze dei vari prodotti e delle relative degustazioni”; nel 2009 ha vinto il “Premio Internazionale del Vino” come “Miglior Sommelier nel suo Ristorante”. Nel 2012 La Guida ai ristoranti del Sole 24 ore  assegna a Romano e Franca il premio alla carriera; Nel 2014 la guida del Gambero Rosso assegna a Romano le Tre Forchette, simbolo dell’eccellenza italiana  nella ristorazione.  Nel 2017 la guida dell’Espresso assegna a Romano e Franca il premio alla carriera. Nel 2018 la guida dell’Espresso assegna a Romano il cappello d’oro che premia quei ristoranti che sono diventati un simbolo della cucina italiana.

Dal 2020 la brigata di cucina è composta da uno staff giovane e preparato, guidato da Nicola Gronchi. Rimane però immutato lo stile della proposta gastronomica, fatto di sobrietà, lontano dalle mode fini a sé stesse, attento custode dei profumi e dei sapori della Versilia, con i migliori piatti della tradizione rivisitati con semplici piccole novità, tanto nella materia prima quanto nei sistemi di cottura e nella presentazione.

 

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